Nel 2016 viene inclusa nel Parco Archeologico di Ostia Antica
(Prima edizione 2014)
Storia del sito
La torre insiste su resti di età romana, forse traianea, tradizionalmente riferiti ad un faro o ad un una struttura connessa alle attività portuali. Nel Medioevo doveva essere utilizzata come vedetta: fu forse Tor Boacciana ad essere avvistata da Riccardo Cuor di Leone nel suo sbarco ad Ostia all’epoca della terza crociata (1190). Il suo nome deriva forse da un tale Cencius Bobazanus di cui si sa che, in lotta con Riccardo dei Conti, aveva fatto costruire un piccolo fortilizio ad Ostia nel XIII sec. Probabilmente è la “turris civitatis Ostiensis que Tiberino flumini imminet” restaurata sotto papa Innocenzo VII nel 1406. Ulteriori interventi furono effettuati da papa Martino V (1417-1431). Come luogo fortificato la torre fu utilizzata forse ancora nella guerra tra il Duca d’Alba e Paolo IV negli anni 1556-1557. In seguito allo straripamento e al cambiamento di corso del Tevere, la torre cessò ogni attività difensiva. Per ordine di papa Pio IV, assunse invece funzioni di dogana per il transito delle merci sul fiume dal 1562 fino al 1568, quando la dogana venne trasferita nella nuova Tor San Michele. Tor Boacciana emergeva già all’epoca dei primi scavi nell’area ostiense, ed è riportata nelle prime piante degli scavi di Ostia.
Fase cronologica
Età romana – medievale – rinascimentale.
Descrizione del sito
La torre sorge sulla sponda sinistra del Tevere, nel suo tratto finale, nei pressi dell’odierno Ponte della Scafa, al limite del territorio di competenza del Comune di Roma. Oggi si presenta completamente recintata. La torre medievale insiste su strutture datate generalmente all’età traianea grazie a bolli sui laterizi. Tuttavia allo stato attuale non è possibile avanzare ipotesi più precise né sulla cronologia delle prime fasi né sulla destinazione d’uso originaria delle strutture. Si presenta oggi di forma rettangolare, in laterizio frammisto a scaglie marmoree. L’ingresso, decentrato, si trova sulla parete SW ed era raggiungibile tramite una scaletta in muratura ricavata nei resti delle strutture più antiche. Nel lato SW si aprono anche due finestre e due troniere per le bocche da fuoco. La parte superiore reca tracce delle mensole in laterizio che sorreggevano il parapetto a beccatelli.
Descrizione dei ritrovamenti
Nelle murature sono inglobati molti materiali marmorei di spoglio, di età romana, alcuni anche decorati e di buona qualità.
Nome del rilevatore: Claudia Gioia